“L’Arte é la mia necessità vitale e il mio lavoro si nutre di tutto ciò che sento pulsante”.
Attraverso il mio lavoro stabilisco legami umani, ponti affettivi che trasformo nel materiale “puro” delle mie opere. Esploro i macro-fenomeni sociali e le loro logiche, attraverso una metodologia che fa tesoro dello scambio intimo delle micro-esperienze. Utilizzo il “disegno a ricamo” per creare un legame tra me e le storie, tra le storie e il mio lavoro, tra il processo artistico e l’opera d’arte finita. Ricevo un dono dalle persone che di volta in volta incontro e restituisco queste narrazioni attraverso le mie personali pratiche lavorative: disegni a ricamo, fotografia, video, audio, performance e installazioni. La vitalità del mio lavoro nasce quindi dai legami umani che stabilisco.
Questo processo, infatti, mi permette di indagare a fondo la realtà allo scopo di trovare
segnali e messaggi dal forte impatto etico, politico e sociale. Sotto questa influenza, i
campi di indagine si ritrovano nella storia e nelle storie, nelle opere, nelle performance, transitando dall’interpretazione alla generazione di significati, dall’alchimia all’antroposofia, ai viaggi in caduta libera, al “salto nel vuoto” per dimostrare che ogni azzardo ha una direzione e il suo messaggio d’amore, di culto.
I “casi impossibili” che oltrepassano così l’Arte verso l’immateriale percependone la dimensione morale. Penso con particolare attenzione sia al mondo naturale che a quello umano, al fine di evidenziare le relazioni che diversamente li uniscono e analizzo l’elemento della diversità come collante tra mondi e identità apparentemente estranei ma
legati da una sorta di filo imponderabile.
L’interesse sulle “storie” e sullo stabilire rapporti umani é guida del mio percorso artistico.