BLACK MAN

Ogni 7 secondi, sul corpo di un ragazzo di colore, viene proiettata con una luce bianca una delle 25 frasi nate dalla collaborazione con l’antropologa Katia de Col.

… in barca, ammassato per giorni, con in tasca una promessa

… il sole trattiene tutti i suoi pianeti in un abbraccio rotatorio. Per gli uomini chi assolve questa celeste funzione?

… menti e cuori rattrappiti dai dettami delle credenze autorizzate…

…il nostro silenzio giunto attraverso i secoli..

…ho bisogno di urlareeeeeeeeeeeeeeeee

… arrivederci, amore, torno presto per portarvi via con me

… call center, ponti di affetti rinnovati, di futuri di vicinanza sperati

… ogni giorno MOSTRO di non aver nemmeno notato l’insulto

… non sono qui per rovistare nè nelle vostre case, nè nella vostra immondizia! Non sono la vostra immondizia!

… dalla tratta in poi i loro metodi non sono mai cambiati, si sono solo affinati!

… suscito sospetto e disgusto… crampi al mio stomaco… fame di dolcezza

… mamma, torniamo nel nostro paese. I miei compagni di scuola non vogliono giocare con me…

… son clandestino, vorrei fuggire, ma non posso… so di perdere la gioia di vederli crescere…

… come dissolvere l’odio immotivato che leggo nei vostri occhi?

… vorrei saper dipingere il rumore assordante per sentirlo un po’ meno

… e se non fossi mai partito?

… e se tornassi indietro?

… e se fossi ricco? Mi tratterebbero nello stesso modo?

… sono nato nero, bello e geniale con un piglio arrogante!

… Padre, perdonami, perchè ho ucciso una parte di me…

… come essere diverso da ciò che sono? come smettere di respirare? come diventare invisibile?

… faccio solo ciò che devo fare e ringrazio… mi manca il canto della mia terra!

… basterebbe che ascoltassero col cuore la storia della nostra vita … niente pianti, nè vergogna: me lo ripeto ogni giorno.

Black Man
Performance, videoproiezione su corpo, fotografie a colori dimensioni variabili, 2010
‘The Vagabond can’t draw’, Spazi Aperti, Accademia di Romania, Roma. Performer: Moussa.